Fonte ARAN: CGIL CISL e UIL hanno pochissima rappresentatività tra medici

nursind teramo alessio feboDi Alessio Febo

“Sono contento di poter dare questa buona notizia, frutto di una contrattazione a livello nazionale che riconosce maggiori risorse a chi si occupa ogni giorno della nostra salute. Dopo un vuoto contrattuale durato troppi anni, abbiamo ritenuto doveroso nei confronti dei tanti professionisti che prestano con impegno, dedizione e sacrificio la loro attività presso la ASL di Teramo”, con queste parole rilasciate al quotidiano on line Ekuo news, il Direttore generale della Asl di Teramo Dr Maurizio Di Giosia, ha gioito per il rinnovo contrattuale dei dirigenti medici.

Ma può un Direttore generale di un’azienda pubblica nella quale lavorano senza sosta, non solo medici, ma anche infermieri, personale di supporto ed amministrativi, gioire per una sola categoria, come fosse l’unica a meritare un contratto dignitoso?

Questo si chiedono i tanti dipendenti dell’Asl di Teramo, che si sono sentiti offesi da queste esternazioni pubbliche.

Ma in questa storia vorremo aprire un’altra breccia:

nei giorni scorsi si è appreso che nella busta paga di febbraio i dirigenti medici, sanitari e veterinari di Teramo troveranno l’aumento dello stipendio tabellare pari a circa 200 euro e gli arretrati degli ultimi anni. Un rinnovo che va a premiare il lavoro svolto dalle organizzazioni sindacali, dopo oltre 10 anni di blocco. E’ utile ricordare come nella dirigenza medica le sigle sindacali maggiormente rappresentative siano autonome ( ANAOO su tutti ) mentre i confederali sono rilegati nelle ultime posizioni.

Dai dati Aran emerge che il sindacato autonomo maggiormente rappresentativo per la dirigenza delle sanità è l’Anaao Assomed con 18.205 deleghe pari al 24,41% in termini di rappresentatività, quello del comparto è la Fp Cgil con 63.663 deleghe con il 23,14% medio di deleghe.

Questo ha favorito, senza ombra di dubbio, una contrattazione favorevole per gli oltre 130.000 professionisti del SSN, una maggiore tutela delle donne medico, per i neo-assunti è prevista una quota iniziale di stipendio di posizione fissa di 1500 euro, inoltre, come tutti gli altri colleghi, godranno dell’incremento annuale del tabellare.

A conti fatti un rinnovo che getta una buona base per il futuro e, traendo le somme, per i medici aver abbandonato i sindacati storici confederali un successo.

E noi infermieri? Quando capiremo che solo con la rappresentanza sindacale infermieristica riusciremo davvero a cambiare le cose!!

Tratto da : www.infermieristicamente.it